(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono rimasti fermi sul tratto decennale, mentre sono saliti sul tratto a due anni. Sul monetario si è registrato un lieve rialzo del tasso Eonia swap ed Euribor tre mesi. Il rialzo dei tassi sul tratto a breve è da imputare principalmente alle nuove operazioni della Bce ed alla scadenze di altre operazioni previste per fine mese.
In mattinata, come nelle attese, è giunto il downgrade della Spagna da parte di Moody’s che ha portato il giudizio sul debito a Aa1 da AAA. La notizia non ha però comportato un allargamento dello spread sul decennale Spagna-Germania in quanto già attesa dai mercati. In Irlanda il governo ha annunciato che intende iniettare nuovo capitale in Anglo Irish Bank ed avere un maggior controllo della Allied Irish Bank.
La Allied Irish Bank potrebbe aver bisogno di 3 Mld€, mentre la Anglo Irish Bank nello scenario base potrebbe necessitare fino a 6,4 Mld€ a cui potrebbero aggiungersi altri 5 Mld€ in particolare condizioni di stress. Ricordiamo che il governo ad inizio anno ha già immesso 22,9 Mld€ in Anglo Irish Bank.
La Commissione europea ieri ha proposto nuove sanzioni per i paesi dell’area Euro che violano le regole del patto di stabilità. Le proposte dovranno essere però accettate anche dai ministri finanziari Ue e dal parlamento europeo prima di entrare in vigore. A tale proposito un funzionario dell’esecutivo Ue ha dichiarato che potrebbe entrare in vigore a metà 2011.
La Commissione ha proposto una sanzione pari allo 0,2% del Pil ai paesi che spendono troppo nel medio termine ed una di pari importo per quelli il cui deficit supera il limite del 3% del Pil. Una multa pari allo 0,1% del Pil è stata invece proposta per quei paesi che non sono stati in grado di ovviare ai propri squilibri macroeconomici. Non è stata però presa in considerazione la proposta tedesca di congelare i fondi strutturali per i paesi che non rispettano i limiti.
Negli Usa stabile la parte a breve, in rialzo i tassi di mercato sulla parte lunga poiché alcuni membri della Fed hanno espresso dubbi circa l’aumento della quantità acquistata di Treasury da parte della banca centrale. Il presidente della Fed di Filadelfia, Plosser, ha dichiarato di opporsi ad un’ulteriore espansione monetaria poiché vede rischi ridotti di deflazione.
Rosengren, della Fed di Boston, ha dichiarato che ulteriori acquisti su larga scala di Treasury dipenderanno dall’outlook e dai futuri dati macro. Le borse hanno chiuso in lieve ribasso al termine di una seduta passata per la maggior parte del tempo in territorio negativo.
Segnaliamo che la Cina sta creando una propria agenzia di rating interna che sarà pagata dagli investitori (che verseranno commissioni per avere un rating indipendente) anziché dagli emittenti come avviene nella prassi. Sul fronte macro oggi sono attesi i dati finali relativi al Pil del secondo trimestre, i consueti dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione ed il Chicago Pmi di settembre.
Tasso di cambio euro/dollaro
Valute: l’euro/dollaro ha creato un livello di resistenza presso 1,3650, con il primo supporto collocato a 1,3560 ed il successivo in area 1,35. Apprezzamento dello yen sulla scia del calo della borsa giapponese con il Nikkei che ha perso il 2%. Verso dollaro lo yen prosegue il lento apprezzamento in atto da giorni, con il cross che lentamente si sta avvicinando ai livelli precedenti l’intervento del Giappone. Supporto in area 83. Verso euro il cross mima l’andamento dell’euro/dollaro, con la resistenza collocata presso 114,20 ed il supporto a 112,85.
Yuan cinese in deprezzamento per la prima volta in 13 giorni dopo che la Camera Usa ieri ha votato a larga maggioranza una misura che consente, ma non richiede, agli Usa di imporre tariffe ai paesi che deprezzano le loro valute per rendere le proprie merci più competitive. Il voto del Senato è atteso per novembre dopo le elezioni di medio termine.
Materie Prime: in rialzo il greggio Wti (+2,2%) dopo il calo inatteso delle scorte Usa. In rialzo anche gli altri energetici. Positivi anche i metalli industriali ed i preziosi con l’oro che ha segnato un nuovo record a circa 1312$/oncia. Contrastati gli agricoli con il rialzo del cacao (+1,7%) ed il forte ribasso del cotone (-4,6%).
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