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“Nessun dubbio, nostre pensioni distrutte”

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NEW YORK (WSI) – Lei è Carmen Reinhart, economista dell’Università di Harvard. “Nessun dubbio, le nostre pensioni sono distrutte”, dice senza mezzi termini in una intervista rilasciata a Der Spiegel.

I governi sono incapaci di ridurre i loro debiti, e le banche centrali si stanno facendo avanti per risolvere la crisi. Alla fine, sentenzia, il prezzo sarà pagato ogni giorno dai risparmiatori.

“Questa crisi non è finita ancora – sottolinea – nè negli Stati Uniti nè in Europa” e il punto è che “nessuna banca centrale ammetterà di star mantenendo bassi i tassi di interesse per aiutare i governi a uscire dalla crisi dei debiti. Di fatto, (le banche centrali) si stanno inginocchiando per aiutare i governi a finanziare i loro deficit”.

E il punto è che non è neanche una cosa nuova, spiega, se si guarda alla storia. Dopo la Seconda guerra mondiale, tutti i paesi alle prese con alti debiti hanno fatto affidamento alla repressione finanziaria per evitare un default che sarebbe stato inevitabile.

Dopo la guerra, i governi imposero infatti tetti sui tassi di interesse ai titoli di stato; ma, ai tempi di oggi, “è la politica monetaria che sta facendo il lavoro. E in una situazione di elevata disoccupazione e bassa inflazione tutto ciò non desta neanche sospetti. Solo quando l’inflazione tornerà a crescere, fattore che prima o poi accadrà, diventerà ovvio che le banche centrali sono diventate sottomesse ai governi”.

E il drammatico verdetto. “Nessun dubbio, le pensioni sono distrutte”. E cira il caso della Francia, dove i fondi pensione pubblici hanno trasferito i loro soldi dai titoli azionari ai titoli di stato. “Non perchè i loro ritorni sono appetibili, ma perchè si tratta di un espediente per il governo”.

E alla domanda: “Dunque, sarebbe utile chiudere alcune banche?”, Reinhard risponde: “Cosa c’è di sacrosanto nei debiti delle banche?”.