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Netflix: abbonati in crescita del 34% spinti dal piano con pubblicità

Netflix al top tra i giganti dello streaming, grazie all’aumento degli abbonati a livello globale e alla forte crescita dell’attività pubblicitaria. Il colosso Usa ha pubblicato i risultati del secondo trimestre, che hanno evidenziato come gli abbonamenti supportati da pubblicità sono cresciuti del 34% nel periodo in esame rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

La pubblicità è diventata un modello di business sempre più importante per le aziende del settore dei media per incrementare – o in alcuni casi raggiungere – la redditività dello streaming. Negli ultimi trimestri le azioni di Netflix sono state sostenute dalla spinta a guadagnare abbonati sul suo livello più economico, supportato dalla pubblicità, oltre che dal giro di vite sulla condivisione delle password.

Netflix alza il velo sulla trimestrale: ecco i numeri

Nel dettaglio la società nel periodo chiuso al 30 giugno, rispetto alle aspettative di Wall Street ha registrato un utile per azione a 4,88 dollari contro i 4,74 dollari per azione attesi da LSEG e ricavi a 9,56 miliardi di dollari contro i 9,53 miliardi previsti da LSEG.

Le iscrizioni totali a Netflix ammontano a  277,65 milioni globali pagamento contro i 274,4 milioni previsti, secondo StreetAccount.
Il fatturato è stato di circa 9,6 miliardi di dollari, in crescita del 17% rispetto al periodo precedente, grazie soprattutto all’aumento degli abbonamenti medi a pagamento. Netflix ha dichiarato di aspettarsi una crescita dei ricavi per l’intero anno tra il 14% e il 15%, rispetto alla precedente guidance del 13%-15%.

La società ha registrato un utile netto di 2,15 miliardi di dollari, pari a 4,88 dollari per azione, in aumento rispetto agli 1,49 miliardi di dollari, pari a 3,29 dollari per azione, del secondo trimestre del 2023.

Cosa ha spinto il rialzo di Netflix

Le azioni di Netflix  in Borsa sono state risollevate dal giro di vite sulla condivisione delle password e dall’aggiunta di un piano di abbonamento più economico supportato da pubblicità.

Inoltre il colosso dello streaming ha iniziato a focalizzarsi su diverse strategie commerciali per favorire la crescita dei ricavi dopo aver visto rallentare la crescita degli abbonati nel 2022. A maggio difatti ha dichiarato che avrebbe lanciato una propria piattaforma pubblicitaria e non avrebbe più collaborato con Microsoft. A ciò si aggiunge l’interesse degli spettatori per serie originali come “Bridgerton” e “Baby Reindeer” e poi l’azienda ha anche iniziato ad aggiungere sport in diretta, come le partite della NFL da trasmettere il giorno di Natale nei prossimi tre anni, una mossa che probabilmente attirerà più dollari pubblicitari per lo streamer.

“Siamo nel settore della TV in diretta perché i nostri membri la amano, e genera un grande coinvolgimento e un grande entusiasmo… e la cosa buona è che agli inserzionisti piace per lo stesso identico motivo”, ha dichiarato il co-CEO di Netflix Ted Sarandos durante la conferenza stampa di giovedì.

L’azienda ha dichiarato che proprio tale piano sta guadagnando terreno con questi abbonati che rappresentano più del 45% delle sottoscrizioni nei mercati in cui viene offerta l’opzione.

Tuttavia, giovedì Netflix ha sottolineato che l’attività con supporto pubblicitario è ancora giovane e non si aspetta che le entrate pubblicitarie siano un “motore primario della crescita dei nostri ricavi nel 2024 o nel 2025”.

“La sfida a breve termine (e l’opportunità a medio termine) è che stiamo scalando più velocemente della nostra capacità di monetizzare il nostro inventario pubblicitario in crescita”, ha dichiarato la società nel suo comunicato stampa, il che significa che lo streamer non è ancora in grado di soddisfare la domanda degli inserzionisti.