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Netflix: stasera a mercati chiusi i conti del 3Q, ecco cosa aspettarsi

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Questa sera, dopo la chiusura di Wall Street, Netflix diffonderà i risultati del terzo trimestre. Focus in particolare sugli abbonati e sulle entrate per utente, dopo l’introduzione dei piani con la pubblicità e il giro di vite sugli account condivisi. Ecco le previsioni degli analisti e un resoconto sull’avvio della stagione di trimestrali negli Usa.

Le stime degli analisti sui conti di Netflix

Secondo il consensus di Bloomberg, nel terzo trimestre Netflix dovrebbe evidenziare ricavi per 8,534 miliardi di dollari, in crescita dell’8,8% su base annua.

Per quanto riguarda l’utile per azione è previsto un EPS comparabile di 3,49 dollari, a fronte dei $3,29 del trimestre precedente e dei $3,1 del 3Q 2022.

Il margine operativo è stimato al 22,1%, con un reddito operativo di 1,89 miliardi (+51% a/a), mentre il free cash flow dovrebbe essere pari a 1,27 miliardi di dollari.

Da seguire anche le previsioni relative al quarto trimestre dell’anno, rispetto al quale gli analisti si attendono un’indicazione di ricavi pari a 8,76 miliardi e un margine operativo del 14%, con un EPS di 2,17 dollari.

Per il full year 2023 gli esperti prevedono un free cash flow di 5,27 miliardi e un margine operativo del 19,8%.

Gli altri Kpi di Netflix da tenere d’occhio

Una delle metriche più osservate è l’andamento degli abbonati, previsti in crescita del 10% a 244,4 milioni, con un incremento di 6,2 milioni di utenti di cui 1,22 milioni negli Usa, 2,22 milioni nell’area EMEA, 1,15 in America Latina e 1,4 milioni nella regione Asia-Pacifico. A luglio, Netflix ha registrato un aumento degli abbonati di 5,9 milioni, superando la stima media degli analisti di 1,82 milioni.

Tuttavia, negli ultimi tempi la società si sta concentrando sulla massimizzazione dei guadagni attraverso un incremento dei prezzi, vendendo abbonamenti con e senza pubblicità e limitando il più possibile la pratica degli account condivisi.

In tale contesto, i ricavi medi per utente sono attesi in aumento a 11,8 dollari, rispetto ai 10,96 del terzo trimestre 2022 e agli 11,55 del secondo trimestre 2023.

Focus sulla pubblicità

Gli investitori presteranno dunque particolare attenzione alle indicazioni relative alla vendita di spot pubblicitari e agli abbonati premium, che pagano un prezzo più elevato per godere di piani privi di pubblicità.

Secondo Wells Fargo, che segue Netflix con giudizio Overweight e target price $460, la vendita di spazi pubblicitari è “iniziata un po’ lentamente” rispetto alle aspettative iniziali degli inserzionisti. Per Bloomberg, pesa anche la concorrenza in aumento di Amazon Prime, Peacock e Paramount+.

Ricordiamo che anche Amazon ha annunciato l’introduzione di contenuti pubblicitari in Prime Video a partire dal 2024, per far fronte alla crescente concorrenza e a costi di produzione più elevati.

Inoltre, un rapporto del Wall Street Journal indica che Netflix potrebbe aumentare ulteriormente le tariffe per lo streaming, a cominciare da Stati Uniti e Canada, dopo averle già incrementate l’anno scorso. Il rincaro scatterebbe tra pochi mesi, dopo la fine dello sciopero degli attori di Hollywood. Nel frattempo, la società ha ufficialmente interrotto il servizio di noleggio di DVD il 29 settembre.

Titolo in rialzo da inizio anno ma in calo dopo gli ultimi risultati

Da inizio anno le azioni Netflix mostrano un incremento del 20,6%, a fronte del 29,3% messo a segno dal Nasdaq. Il titolo del colosso dello streaming video ha toccato un massimo il 19 luglio scorso (a 477,59 dollari), il giorno prima della pubblicazione dei conti del secondo trimestre.

Da quel momento, ha perso il 25,5%, giungendo all’attuale prezzo di 355,72 dollari (chiusura del 17 ottobre), pagando soprattutto le previsioni deboli sulle entrate, in un contesto macroeconomico sfidante che limita gli investimenti pubblicitari e le spese dei consumatori.

I consigli degli analisti che seguono il titolo evidenziano una prevalenza di raccomandazioni positive: 33 Buy, 23 Hold e 3 soli Sell. Il target price medio fra i 43 studi più aggiornati è pari a 460,58 dollari, con un rendimento potenziale del 29,5% rispetto alle quotazioni attuali.

Partenza positiva per la stagione di trimestrali negli Usa

Finora, 43 società dell’S&P500 hanno pubblicato i conti trimestrali. Di queste, 20 hanno registrato sorprese positive in termini di ricavi, 8 negative mentre i rimanenti 15 hanno riportato vendite in linea con le aspettative.

In termini di utili, i dati migliori delle attese sono addirittura 33, mentre solo 4 hanno deluso gli analisti e 1 ha diffuso numeri coerenti con le stime.

Mediamente, i ricavi aggregati hanno superato le previsioni dell’1,16%, mentre gli utili sono superiori dell’8,61% alle previsioni.

L’inizio della stagione di trimestrali a stelle e strisce è stato dunque piuttosto solido, allontanando ulteriormente i timori di recessione. Questo, in un contesto che continua a evidenziare solidi dati macroeconomici, con un mercato del lavoro forte e consumi resilienti, nonostante l’aumento dei tassi di interesse e l’inflazione persistente.