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NEW YORK: NASDAQ PERDE 3,8%, DOW CALA 290 PUNTI

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Forte ridimensionamento dei prezzi, a Wall Street.
Il Nasdaq ha guidato lo scrollone, perdendo circa il 3,75%. Soltanto due settimane fa l’indice era a quota 4.300, oggi e’ finito sotto quota 3.900, per colpa del secondo peggior calo in assoluto nella storia dell’indice. Molto male e’ finito anche il Dow Jones, che chiude in scivolata verso quota 10.700. La perdita dai massimi degli Industrials e’ di circa 1000 punti in meno di un mese. Lo S&P 500 per parte sua e’ calato di circa il 2,73%, il settimo peggior calo in assoluto nella storia dell’indice.

(VEDERE CHIUSURE INDICI DOW JONES, STANDARD & POOR’S E NASDAQ IN PRIMA PAGINA)

Il motivo del forte calo e’ che e’ cambiato da oggi, e radicalmente, lo scenario macro-economico.

L’economia Usa continua infatti a crescere a tassi da boom – come ha dimostrato il dato sul pnl, reso noto stamattina (vedere articolo WSI) – il che lascia spazio a un solo posibile esito, secondo gli analisti: la Federale Reserve sara’ costretta ad aumentare i tassi d’interesse, per raffreddare la crescita e impedire lo sviluppo dell’inflazione, che e’ ormai essa stessa evidente, come si deduce dal dato sui costi del lavoro, anche questo reso noto oggi.

La prossima riunione dell’Open Market Committee della Banca Centrale Usa, in cui potrebbe essere deciso un rialzo – certamente dello 0,25% ma probabilmente, a questo punto, dello 0,50%, dei fed funds – si terra’ a Washington la settimana prossima, l’1-2 febbraio.

Le vendite di conseguenza non hanno avuto argine oggi sulla borsa americana, con i titoli in ribasso che hano battuto in misura schiacciante quelli in rialzo, per tutti i principali indici.

Con il forte calo dei prezzi azionari, si e’ assistito a un riposizionamento radicale dei grandi portafogli di investitori istituzionali, con una cosiddetta ”fuga verso la qualita”, che poi e’ sinonimo di sicurezza. Flussi di miliardi di dollari si sono mossi verso il mercato obbligazionario americano, aiutati dall’operativita’ di vari hedge funds.

Il titolo del Tesoro Usa a 30 anni ha infatti registrato un’impennata dei prezzi. Dopo le 16:00 il T-Bond mostrava un rendimento di 95,88, il che ha fatto calare il rendimento al minimo delle ultime settimane, il 6,44%.

Cio’ ha creato una situazione tecnica chiamata ”inversione della curva”, per la quale in sostanza il titolo a 10 anni del Tesoro Usa (ma anche quello a due anni e’ in una situazione simile) ha fatto segnare tassi superiori a quello a 30 anni.

I tecnici – secondo quanto risulta a Wall Street Italia – vedono in tale situazione tecnica i segni premonitori di una ”recessione”, ma non e’ detto che si tratti, secondo alcuni analisti, di una congiuntura tecnica eccezionale superabile nel breve termine.

Certo, il clima e’ di estremo nervosismo, da oggi in poi, sul mercato finanziario. L’ultima volta che si e’ avuta una situazione di ”inversione della curva” dei rendimenti del reddito fisso Usa e’ accaduto nel 1989-90. Un periodo certo non favorevole, per il mercato azionario.

Tornando alla situazione in Borsa, fortemente penalizzati dal ribasso sono stati alcuni dei titoli del legati al settore finanziario, proprio per la situazione tassi. A guidare i cali sono state J.P. Morgan (JPM), American Express (AXP) e Citigroup (C).

Forti ridimensionamenti tra le blue chips anche per General Electric (GE), colpito sopratutto nella componente che si occupa di ‘mercato dei capitali’, nonche’ la catena di supermercati Wal-Mart (WMT).

In controtendenza, in un panorama di azioni che hanno ceduto, i colossi farmaceutici Merk (MRK), Johnson & Johnson (JNJ) e Pfizer (PFE). Motivo: nel discorso sullo stato dell’Unione (il suo ultimo) Bill Clinton non ha promesso provvedimenti da ammazzasette per il settore farmaceutico nel suo ultimo anno di presidenza, come tutti gli analisti si aspettavano.

Sul fronte Nasdaq, sono stati tartassati dagli ordini di vendita molti titoli del comparto internet, con in testa Qualcom (QCOM), Oracle (ORCL), Intel (INTC), Amazon.com (AMZN) (vedere articolo WSI sui licenziamenti alla libreria online), America Online (AOL) e Yahoo! (YHOO).

Si sono fatti notare, in un panorama scoraggiante, i rialzi di Veritas (VRTS) per utili migliori delle aspettative, e per uno split di 3 a 2. Inoltre la Warburg Dillon Read ha aumentato il price target del titolo a 200 dollari, ripetendo la raccomandazione di “strong buy” recommendation.

Buono il comportamento anche per i produttori di telefoni cellulari, tra cui Ericsson (ERICY) e di riflesso Motorola (MOT) e Nokia (NOK).

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(Questa parte e’ stata redatta due ore prima dela chiusura):

Circa il mercato in generale, oggi e’ cruciale capire che tipo di resistenza tecnica si verifichera’ (‘se’ si verifichera’) verso la fine della seduta, anche perche’ con oggi termina anche la settimana che precede la riunione della Federal Reserve.

Brad Benshop, vice presidente di CME Equities alla J.P. Morgan Futures, sostiene che a Wall Street vedremo i contratti futures in vendita proprio in chiusura, e se cio’ accadra’ verra’ frenato ogni tentativo di recupero dei prezzi azionari.

Secondo Benshop un livello cruciale di supporto e’ gia’ caduto, quando il futures dell’indice Standard & Poor’s 500 con scadenza marzo ha sfondato al ribasso quota 1.387. Il che secondo gli analisti tecnici e’ un segno decisamente negativo e foriero di clima ”orso”.

L’ultimo prezzo verificato dagli analisti di Wall Street Italia sul March S&P 500 era (alle 14:00) esattamente 1.387 (-1,50%); ma il contratto in precedenza era sceso anche piu’ in basso, con un minimo a quota 1.380,50.

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Ma ecco la lista dei 10 titoli piu’ trattati al New York Stock Exchange (dati delle 15:30) con i rispettivi volumi, prezzi e variazioni percentuali (verificare chiusure digitando i simboli dei singoli titoli su QUOTAZIONI INTERATTIVE):

(CPQ) Compaq Computer Corporation 28,997,100 27.938 -0.063 -0.22%;

(AOL) America Online, Inc. 18,822,800 58.875 -2.750 -4.46%;

(TYC) Tyco International Ltd. 17,185,100 43.313 +0.563 +1.32%;

(LU) Lucent Technologies Inc. 14,650,300 55.625 -1.063 -1.87%;

(WMT) Wal-Mart Stores, Inc. 11,991,000 55.438 -3.688 -6.24%;

(PKG) Packaging Corp of America 9,963,500 12.000 0.00%;

(MO) Philip Morris Companies Inc. 9,629,900 21.000 0.00%;

(PFE) Pfizer Inc 9,288,000 35.438 +0.938 +2.72%;

(JHF) John Hancock Finl Services Inc 9,055,500 17.125 -0.500 -2.84%;

(MRK) Merck & Co., Inc. 8,686,000 77.625 +3.500 +4.72%.

Ed ecco la lista dei 10 titoli piu’ trattati al Nasdaq (dati delle 15:30) con i rispettivi volumi, prezzi e variazioni percentuali (verificare chiusure digitando i simboli dei singoli titoli su QUOTAZIONI INTERATTIVE):

(DELL) Dell Computer Corporation 44,714,600 37.219 -0.344 -0.92%;

(QCOM) QUALCOMM Incorporated 39,788,400 109.063 -10.938 -9.11%;

(ORCL) Oracle Corporation 37,599,400 47.188 -4.625 -8.93%;

(MSFT) Microsoft Corporation 24,746,600 98.000 -0.750 -0.76%;

(INTC) Intel Corporation 23,639,800 93.563 -4.563 -4.65%;

(CSCO) Cisco Systems, Inc. 21,733,200 104.750 -1.875 -1.76%;

(WCOM) MCI WorldCom, Inc. 19,971,400 41.250 -0.875 -2.08%;

(SUNW) Sun Microsystems, Inc. 16,770,600 74.938 -2.000 -2.60%;

(CNXT Conexant Systems, Inc. 15,626,100 81.750 -5.813 -6.64%;

(ERICY) Ericsson 13,729,900 69.875 +4.250 +6.48%.