Abi: 80% delle banche ha formalizzato policy connesse ai temi ESG
L’attenzione delle banche si concentra sempre di più sullo sviluppo di soluzioni che considerano anche gli aspetti ambientali e sociali, oltre a quelli economici, per sostenere la crescita sostenibile e per anticipare le sfide della competizione.
Così rivela l’ABI nel report BusinESsG 2019 dedicato ai temi della sostenibilità. Realizzata su banche pari all’87,4% del totale attivo del settore bancario italiano, dall’indagine emerge che le politiche aziendali connesse ai temi ESG sono state formalizzate da banche corrispondenti all’ 80% del totale attivo, mentre l’8% ne prevedono l’implementazione entro il 2021.
L’indagine inoltre rileva da parte delle banche un aumentato interesse e una più pervasiva consapevolezza della necessità di integrare nelle strategie, nei processi e nei prodotti del proprio business anche considerazioni ambientali e sociali, oltre a quelle economiche.
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Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.
Le borse asiatiche mostrano segnali di crescita con Hong Kong in testa, grazie ai titoli tecnologici. Gli investitori analizzano positivamente i dati sugli utili industriali cinesi, mentre si attendono i risultati PMI. Tra i titoli, Alibaba, JD e Meituan registrano forti guadagni, mentre Nio ed Easou Technology calano.
Volkswagen ha annunciato la vendita delle sue operazioni nella regione cinese dello Xinjiang, luogo di accuse di violazioni dei diritti umani, citando motivi economici e di riallineamento strategico. La decisione coinvolge uno stabilimento a Urumqi e una pista di prova a Turpan, ceduti a un’azienda cinese.