Abi: brutta notizia per banche, sofferenze nette in aumento
L’ ABI, associazione delle banche in Italia, ha reso noto che le sofferenze nette delle banche italiane sono tornate a crescere nel mese di marzo, riportando un aumento di 500 milioni di euro rispetto al mese precedente, e attestandosi così a 83,6 miliardi. Da segnalare che l’ABI non rilascia più il dato lordo delle sofferenze, diversamente da Bankitalia. Nel sistema bancario italiano, le sofferenze lorde ammontano a 200 miliardi di euro circa.
Nel rapporto dell’Abi risulta anche che gli spread sui sui prestiti erogati alle aziende dalle banche italiane sono tra i più convenienti all’interno dell’Eurozona e sono sicuramente più convenienti – stando a un rapporto della Bce.
In particolare gli spread – che sono stati calcolati da Bce come differenza tra i tassi di interesse sui nuovi prestiti e il tasso medio sui nuovi depositi – si sono attestati nel mese di marzo, in riferimento alle aziende, a 91 punti base contro i 141 punti della Germania, i 133 della Francia e i 218 punti base della Spagna.
Ancora, i tassi sui prestiti alle grandi aziende oscillano attorno al minimo storico, ovvero all’1,39% per i prestiti oltre un milione) e anche quelli per le aziende minori scendono, attestandosi al 2,56% in media per i finanziamenti fino a un milione).
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.