Accordo Opec: Iran non ci sta, petrolio fa un tonfo di almeno il -3%
Sui mercati continua la fase di ribassi del petrolio: in vista della riunione dell’Opec di Vienna di domani, i prezzi sono scesi ai minimi dell’ultima settimana, accusando un calo di più del 3%. L’Iran non vuole partecipare al taglio dei livelli di produzione. Il nemico storico dell’Arabia Saudita, ha inoltre proposto in una lettera inviata al cartello che i sauditi riducano la produzione a 9,5 milioni di barili al giorno.
A ridurre l’appeal della materia prima tra gli investitori sono dunque le prospettive per allontanarsi dello sperato riequilibrio tra offerta e domanda di petrolio. L’Iran ha detto che lascerà invariati i livelli di produzione di barili, sulle soglie decise all’ultima riunione di Algeri. Teheran è stato quindi formalmente esentata dal taglio di produzione che verrà concordato domani all’atteso vertice dell’Opec, il cartello dei paesi maggiori esportatori di greggio. L’eccesso di offerta è una delle ragioni fondamentali per cui il petrolio attraversa da due anni e mezzo una fase ribassista.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.