Accordo Russia-Arabia Saudita, si ferma rally petrolio. Niente tagli a offerta
ROMA (WSI) – Ennesima delusione dal fronte dei paesi produttori di petrolio. Così come anticipato, il vertice tra Russia e Arabia Saudita su cosa fare per arginare il continuo crollo dei prezzi del petrolio c’è stato. Ma le speranze sono state di nuovo disattese.
Stando a quanto riporta Reuters, l’Arabia Saudita ha annunciato infatti sì un accordo, ma non sul taglio dell’offerta, quanto piuttosto sul congelamento della stessa. Esattamente, i ministri petroliferi che si sono incontrati a Doha nella giornata di oggi (presenti anche le controparti del Qatar e del Venezuela) hanno deciso di congelare la produzione di petrolio ai livelli di gennaio.
Il ministro saudita Ali al-Naimi ha aggiunto che le controparti continueranno a valutare i prossimi possibili passi da adottare, al fine di stabilizzare il mercato nei prossimi mesi, e ha detto anche di sperare che i produttori sia dell’Opec che non Opec accettino la proposta.
al-Naimi ha ribadito poi che l’economia saudita può fronteggiare l’attuale contesto di prezzi bassi del petrolio senza alcun problema.
Il mancato annuncio di un taglio zavorra il sentiment sui mercati, con Francoforte che vira in territorio negativo, così come anche Borsa Milano. Il Brent sale di appena +1,4%, contro il +4,5% precedente la notizia.
Breaking news
Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.