Aestas: aumento di capitale in vista dell’IPO su Euronext Paris
Aestas, la società di consulenza diretta da Giulio Sapelli, Presidente, Giuseppe Spaziani, amministratore delegato, e Piergiorgio Giuliani, prevede di fare il suo debutto su Euronext Paris entro il 2023. Per raggiungere questo importante traguardo, l’azienda ha intrapreso la strada dell’aumento di capitale attraverso l’equity crowdfunding.
La piattaforma scelta per la raccolta di fondi è CrowdFundMe. Aestas punta a raccogliere un montante massimo di 5 milioni di euro. Questa mossa strategica si prefigge di sostenere la crescita dell’azienda, che nel 2022 ha registrato un aumento del fatturato del 366% rispetto all’anno precedente, attestandosi a circa 4 milioni di euro.
A conferma della salute dell’azienda, l’EBITDA si è attestato a circa 1 milione, con un margine EBITDA del 23,3%, ed il Risultato Netto a 0,5 milioni. Aestas continua la sua ascesa, confermandosi una realtà in continua espansione e crescita. L’IPO su Euronext Paris rappresenta un ulteriore passo verso il successo.
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A Piazza Affari, il Ftse Mib chiude in rialzo dello 0,2% a 33.483 punti, zavorrata da Stellantis (-6,3%) dopo le dimissioni del Ceo Tavares
Apertura positiva per Wall Street con il Dow Jones e l’S&P 500 che continuano a segnare record. La settimana sarà determinante con l’attesa pubblicazione di importanti dati macroeconomici, tra cui il rapporto sull’occupazione di novembre.
L’attività manifatturiera negli Stati Uniti ha visto una lieve contrazione a novembre 2024, con l’indice PMI manifatturiero che si è attestato a 49,7 punti rispetto ai 48,5 di ottobre, rimanendo sotto la soglia di espansione. Il miglioramento dell’ottimismo tra i produttori è stato osservato, nonostante la produzione non sia ancora aumentata. L’incertezza politica pre-elettorale e le aspettative di una crescita economica più forte influenzano le prospettive future.
Il Qatar ha siglato un accordo con la Shell londinese per fornire tre milioni di tonnellate di gas all’anno alla Cina. Le consegne inizieranno nel gennaio 2025. Questo accordo si inserisce in una serie di contratti a lungo termine che il Qatar ha concluso recentemente con vari partner internazionali.