Alert Piazza Affari, è bagno di sangue: Ftse Mib ancora -11%. Unicredit KO
Borsa Milano è tra i listini azionari più colpiti dal concretizzarsi dello scenario Brexit nel Regno Unito. L’indice azionario di riferimento Ftse Mib crolla -10,89%, a 16.009,51 punti.
Gli investitori attaccano Piazza Affari, ergo l’Italia, che sconta più della Borsa di Londra la decisione del Regno Unito di divorziare dall’Unione europea attraverso il referendum storico che si è svolto ieri, giovedì 23 giugno.
Particolarmente penalizzate le banche ma non solo. Rialzi superiori al 10% vengono segnati anche da titoli come Mediaset -14,37, Leonardo-Finmeccanica -11,69%, Telecom Italia -18%, Yoox-Net-A-Porter -13%. Eni -8,64%, Enel -8,40%, FCA -8,81% con il referendum
Tra le banche scambiate a Piazza Affari al momento è sospesa Unicredit, con un calo teorico superiore a -20%, attaccate anche Ubi Banca -18%, Mediobanca -19,21%, Mps -12%, Bper -20,55%, BPM -19,22%, BP -19%, Intesa SanPaolo oltre -21%.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.