Altro che net zero: banche Ue pompano ancora liquidità alle major oil&gas
L’International Energy Agency è stata chiara: net zero significa nessun nuovo progetto oil & gas. Eppure, dal 2016 le 50 maggiori banche europee hanno fornito oltre 400 miliardi di dollari di finanziamenti alle 50 maggiori società specializzate nella produzione di oil & gas e non emergono segnali di arresto. L’ultima ricerca dell’ong britannica Share Action mostra che HSBC, Barclays e BNP Paribas sono i maggiori colpevoli, fornendo rispettivamente 59 milioni di miliardi di dollari, 48 miliardi di dollari e 46 miliardi di dollari dal 2016. Le italiane Unicredit (13,59 mld) e Intesa Sanpaolo (11,83 mld) sono a ridosso della top ten.
Tra le società maggiormente finanziate da Unicredit e Intesa figura per entrambe la connazionale ENI e la russa Gazprom. Dopo un aumento nel 2020, l’attività di finanziamento è scesa significativamente nel 2021, ma rimane coerente con i livelli pre-pandemia (media 2016-2019). Il 92 per cento dei finanziamenti erano sotto forma di supporto generale alle finanze delle società oil & gas, mentre solo l’8% dei finanziamenti è stato sotto forma di finanziamento dedicato. La Net Zero Banking Alliance, lanciata quattro mesi fa e che ha riunito il 40% dei finanziatori globali per facilitare gli obiettivi di neutralità delle emissioni entro il 2050, non è riuscita finora ad avere un impatto forte.
I suoi membri hanno fornito almeno 38 miliardi di dollari di finanziamenti ai 50 principali espansori upstream di petrolio e gas dal suo lancio lo scorso aprile. La metà di questo è stato fornito da quattro firmatari fondatori: Barclays, BNP Paribas, Deutsche Bank e HSBC. Solo una manciata di banche limita il finanziamento ai progetti di petrolio e gas e ancora meno limitano il finanziamento alle compagnie che espandono la capacità di petrolio e gas. Le banche affermano di voler aiutare nella transizione, ma non chiedono alle società finanziate piani specifici in tal senso e non chiariscono che non ci dovrebbe essere spazio per l’espansione del petrolio e del gas in questi piani. Solo Commerzbank, Crédit Mutuel, Danske Bank, La Banque Postale e NatWest hanno iniziato a limitare i finanziamenti per i progetti di petrolio e gas. Commerzbank, Credit Mutuel e La Banque Postale si sono anche impegnati a limitare i finanziamenti anche se questo vale solo per i nuovi clienti nel caso di Commerzbank. La francese Banque Postale ha creato un importante precedente annunciando l’uscita dal settore oil&gas entro 2030 e non finanzierà più progetti e società di petrolio e gas se non si sono impegnate a eliminare gradualmente le proprie attività petrolifere e del gas entro il 2040; inoltre richiede che non sviluppino nuovi progetti oil & gas, in linea con le linee guida dell’AIE.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.