Analisti: sterlina giù di anche il 20% in caso di Brexit
Secondo Barings Asset Management, il calo della sterlina, largamente previsto dagli analisti in caso di Brexit, si attesterebbe al 20%. L’analisi di Barings mette in luce che il deficit di bilancia corrente britannica si andrebbe ad allargare in quanto l’addio al mercato unico renderebbe impossibile vendere servizi all’Unione Europea. L’effetto naturale di questa situazione condurrebbe la sterlina a svalutarsi. Secondo Barings tale deprezzamento produrrà anche un rialzo dell’inflazione, con la conseguente “dilemma” per la Banca d’Inghilterra: “rialzare i tassi per controllare l’inflazione rischiare di rallentare l’economia britannica, oppure non fare nulla e vedere l’inflazione crescere fra il 4 e il 5%.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.