Analisti: tassi negativi non sono il limite per le banche centrali
NEW YORK (WSI) – Le banche centrali non hanno più frecce al loro arco per contrastare la nuova fase della crisi finanziaria. Così Stuart Canning, Investment Specialist del team Multi-Asset di M&G Investments che in una nota odierna sottolinea:
Siamo convinti che il legame fra i tassi d’interesse (e la politica delle banche centrali in generale) e la crescita globale sia stato sopravvalutato in questa fase recente. La funzione principale di gran parte dell’attività delle banche centrali negli ultimi anni è stata la fornitura di liquidità; eppure, come molti cominciano a vedere adesso, il rapporto fra questi interventi e i risultati in termini di crescita è, nella migliore delle ipotesi, limitato.
Le banche centrali sono state chiaramente in grado di influenzare la curva dei rendimenti e i prezzi delle obbligazioni, ma a dettare l’andamento delle economie reali in giro per il mondo sono stati gli stessi fattori di sempre: spirito imprenditoriale, produttività e strutture di incentivo. Siamo convinti che un governo possa dare stimolo alla crescita principalmente attraverso la politica fiscale, ossia tagli fiscali e/o di spesa. Molti Paesi devono ancora cominciare a compiere uno sforzo concertato in quest’area.
Tuttavia, se oggi i timori riguardano soprattutto la liquidità nel settore finanziario (e, come già notato sopra, potrebbero essere eccessivi), allora le banche centrali possono continuare ad agire esattamente come hanno fatto finora per prevenire un blocco degli ingranaggi del sistema finanziario. I tassi d’interesse bassi o negativi non sono un limite per questa funzione.
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Il PIL della Zona Euro nel terzo trimestre del 2024 è cresciuto dello 0,4%, confermando le stime preliminari di Eurostat. Questa crescita segue un aumento dello 0,2% nel trimestre precedente, con una crescita annuale dello 0,9%. Nell’intera Unione Europea, il PIL è aumentato dello 0,2% congiunturalmente e dell’1% su base annua.
L’indice Hang Seng di Hong Kong chiude in calo dell’1,96%, mentre il mercato di Shanghai registra una diminuzione dell’1,73%. Le incertezze sulle politiche commerciali USA influenzano negativamente i mercati.
Foxconn Technology Group ha superato le aspettative con un aumento del 14% dell’utile netto nel terzo trimestre, trainato dalla crescente domanda di server AI. Con un fatturato record di 1.855.000 miliardi di dollari taiwanesi, il settore cloud e networking è diventato fondamentale per l’azienda, rappresentando il 32% dei ricavi complessivi.
L’inflazione in Spagna accelera a ottobre, con un incremento dello 0,6% su base mensile e una crescita annuale dell’1,8%. L’indice armonizzato segna un +2,5% su base annua. L’ufficio statistico INE conferma i dati preliminari, evidenziando una tendenza al rialzo rispetto ai mesi precedenti.