Apple, scende in Borsa dopo notizie su fornitori asiatici
Nuove grane dall’Asia per Apple. Una settimana fa China Daily aveva riferito che il fornitore numero uno in Taiwan di Apple, Pegatron, aveva smesso di assumere personale per via delle vendite fiacche di iPhone.
Oggi Credit Suisse scrive in un report che le forniture dello smartphone fiore all’occhiello della casa di Cupertino “si sono indebolite ultimamente”. L’indebolimento dell’offerta potrebbe pesare sui titoli di Apple nei prossimi trimestri o come minimo nelle prossime settiamne, secondo gli analisti della banca.
Come conseguenza della revisione al ribasso delle stime sulle forniture di iPhone, Credit Suisse ha abbassato le attese sull’utile per azione nel 2016 del 6%, ma continua a credere che con una continua crescita della base di utenti e con l’opzione di un modello più piccolo di iPhone con schermo da 4 pollici, il giudizio su Apple debba rimanere di Outperform.
In poche parole per Credit Suisse il momento no è solo temporaneo. Ma alla lunga Apple rischia di pagare caro l’impoverimento e progressiva scomparsa della classe media. A Wall Street i titoli AAPL sono scivolati in area 117,78 dollari.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.