Arabia Saudita presenta la sua prima asta di bond internazionali
Con la crisi dei prezzi del petrolio che non è ancora alle spalle, l’Arabia Saudita ha intenzione di cercare finanziamenti sul mercato primario. Il regno di petrodollari del Golfo lo farà mercoledì 19 ottobre con la sua prima emissione di bond internazionali in assoluto. La speranza degli sceicchi è quella assegnare un valore complessivo di 15 miliardi di dollari di titoli del debito. Si tratta di una delle aste più attese dell’anno, nonché quella più grande di sempre in Medioriente.
In un contesto di tassi zero, qualsiasi emissione di bond dei paesi emergenti ha il potenziale di attirare una forte domanda. Le banche che si occuperanno del collocamento dei bond denominati in dollari porteranno a termine oggi il loro roadshow transatlantico. Riyad potrebbe anche battere l’emissione record dell’Argentina, che quando è tornata sul mercato dopo la crisi creditizia dei primi anni 2000 ha raccolto 16,5 miliardi di dollari.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.