Arm Holdings: ricavi attesi +11% grazie a domanda chip AI
Nel corso del suo roadshow con gli investitori, Arm ha dichiarato di prevedere una crescita dei ricavi dell’11% nel corrente anno fiscale e un incremento medio del 20% nel 2025.
Questo grazie alla crescente domanda di chip destinati ai data center e all’intelligenza artificiale.
Il progettista di chip, di proprietà del Gruppo SoftBank Corp, mira ad una raccolta fino a $4,87 miliardi, nell’ambito di quella che si preannuncia come la più grande IPO dell’anno negli Usa.
L’accoglienza degli investitori alle prospettive di crescita di Arm sarà determinante per stabilire il valore della società al momento della quotazione.
Durante l’evento, il Ceo Rene Haas ha affermato che l’aumento dei prezzi ha dato alla società uno “slancio maggiore rispetto al passato”. Secondo gli investitori, Haas prevede una crescita robusta anche per l’anno fiscale 2026, con un incremento delle entrate a tassi percentuali elevati.
Nel 2023, Arm ha registrato un margine operativo rettificato del 29%, con l’obiettivo di espanderlo al 40% nel primo trimestre, secondo quanto riportato nella presentazione. A lungo termine, l’azienda prevede margini operativi del 60% e un Ebitda margin di circa il 65%. Arm prevede di fissare il prezzo della sua offerta pubblica il 13 settembre, con l’avvio delle negoziazioni previsto per il giorno successivo.
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Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.