Aumento capitale e sconto al 38%: perchè il titolo UniCredit scende
Peggioramento del titolo UniCredit a Piazza Affari, dopo la comunicazione dei dettagli dell’operazione di aumento di capitale, che partirà la prossima settimana, il 6 febbraio. Gli investitori guardano soprattutto al prezzo delle nuove azioni che saranno emesse, a sconto del 38% rispetto al terp. Si tratta di uno sconto che si attesta nella parte alta del range atteso dagli analisti, che nelle ultime settimane parlavano di uno sconto compreso tra il 30% e il 40%.
In certi casi la percentuale è anche molto più elevata. Per esempio, gli analisti di Banca Akros – che sarà co-bookrunner dell’offerta – affermano che “lo sconto del 38% sul Terp è superiore al 25% che avevamo anticipato nella nostra nota dello scorso 22 dicembre. Quindi, oggi abbiamo tagliato il nostro target price sul titolo da 37 a 32 euro e ribadito rating buy sul titolo”.
Meno severo il giudizio sull’entità dello sconto da parte di Icbpi:
‘Lo sconto sul Terp è solo leggermente più alto delle ipotesi circolate sulla stampa nel corso delle ultime settimane. Ricordiamo comunque che lo sconto di emissione è una variabile del tutto ininfluente per le decisioni degli azionisti, che dovrebbero semmai valutare motivazioni e progetti sottostanti all’aumento di capitale proposto dall’emittente’.
Intanto sul Ftse Mib di Piazza Affari, in una sessione in cui le banche sotto sotto pressione anche per l’effetto Deutsche Bank, il titolo UniCredit ora riduce le perdite – che erano arrivate fino a -2,5% circa – e arretra dell’1,43%, a 26,22 punti.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.