Avvio di seduta debole per Piazza affari
Incipit di seduta con prevalenza delle vendite a Piazza Affari. L’indice Ftse Mib cede lo -0,12% a 25.410 punti. Tiene banco il fallimento del vertice Opec+ con la nuova riunione indetta per ieri che è saltata dopo lo scontro della scorsa settimana che ha visto gli Emirati Arabi Uniti opporsi alla proposta di proroga di otto mesi dei limiti alla produzione. Nulla di fatto che significa che non ci sarà l’atteso aumento della produzione da agosto e la reazione del mercato è stata una nuova ondata di acquisti sul petrolio, con WTI a ridosso dei 77 dollari, sui nuovi massimi dal 2014.
A Piazza Affari gioiscono pertanto i titoli oil con Saipem in testa al Ftse Mib con +2,36%, seguita da ENI con +0,8% a 10,54 euro e Tenaris con +0,7%.
Tra i pochi segni più in avvio spicca anche Enel (+0,13%) e Stellantis (+0,2%). Sul fronte opposto cali nell’ordine di mezzo punto percentuale per Unicredit e Intesa Sanpaolo che ieri si erano mosse al rialzo insieme a tutto il comparto bancario. Peggio fa Mediobanca con -1% circa dopo che ieri il titolo aveva cavalcato il ritorno di rumor circa un possibile avvicinamento con Banca Mediolanum.
Dal fronte macro, a metà mattinata è atteso l’ndice ZEW tedesco con il sentiment economico atteso scendere a 75,2 punti a luglio.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.