Avvio prudente a Piazza Affari, in calo Tim
Apertura poco mossa per l’azionario europeo, dopo la chiusura sopra la parità di Wall Street e la mattinata in ordine sparso dei listini asiatici. A Piazza Affari, il Ftse Mib scambia sostanzialmente invariato (-0,1%) in area 27.230 punti, con Telecom Italia (-4,7%) in coda dopo le indiscrezioni secondo cui Cdp non presenterà una nuova offerta per la rete, lasciando KKR come unico pretendente per NetCo.
In calo anche Banco Bpm (-1%) e Stellantis (-0,7%), che ha interrotto la costruzione di un impianto di produzione di batterie per veicoli elettrici da oltre 5 miliardi di dollari canadesi in Canada e ha acquisito una partecipazione paritaria con Faurecia e Michelin in Symbio, azienda leader nella mobilità a idrogeno a zero emissioni. In rialzo invece Stm (+1,8%), Interpump (+1,5%) ed Erg (+0,9%).
Giornata ricca di appuntamenti macroeconomici, con l’indice Zew tedesco, l’inflazione armonizzata dell’Italia e il Pil dell’eurozona. Dagli Usa, in arrivo le vendite al dettaglio e la produzione industriale. Focus anche sugli interventi di alcuni banchieri centrali, fra cui Bostic (Fed) e la presidente della Bce Christine Lagarde.
In Cina, deludono i dati sulla produzione industriale, riaccendendo i timori per una ripresa meno vigorosa delle stime della prima economia asiatica.
A Wall Street, intanto, si attende l’incontro tra il presidente americano Joe Biden e i leader del Congresso Usa, volto a trovare un accordo per alzare il tetto sul debito degli Stati Uniti.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund rimane poco mosso in area 187 bp e il decennale italiano scende leggermente al 4,14%. Sul Forex, euro/dollaro pressoché invariato a 1,087 mentre fra le materie prime il petrolio (Brent) rimane poco sopra i 75 dollari al barile.
Breaking news
Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.