Axa: “Dal QE batosta sulle obbligazioni di alta qualita’
NEW YORK (WSI) – “Una delle principali implicazioni del Quantitative Easing per i mercati obbligazionari è stato l’impatto sui prezzi delle obbligazioni di più alta qualità”. Cosi Chris Iggo, Chief Investment Officer di AXA Investment Managers, che in una nota odierna sulle prospettive obbligazionarie scrive:
“Gli investitori pagano un costo (in termini di rendimento ridotto) per avere in portafoglio strumenti più sicuri. Ma vengono spinti lungo la curva di credito, e col passare del tempo le fasce di rating diventano sempre più costose, una dopo l’altra. È successo in maniera diffusa nei mercati investment grade, soprattutto in Europa dove il QE prosegue, mentre nei segmenti high yield a più basso rating ci sono ancora evidenti differenze in termini di premi per il rischio. Per ottenere rendimento, occorre andare più avanti lungo la curva di credito nella speranza che l’effetto a cascata sul portafoglio derivante dal QE prolunghi ed estenda la compressione della qualità del credito. Affinché il credito in generale continui a generare performance positive, sono gli strumenti più simili al credito che devono produrre rendimento”.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.