Axa taglia stime crescita globale, la peggiore dal 2009. Dove investire
Crescita globale rivista al 2,7% dal 3,1% – la peggiore dal 2009 – prezzi del petrolio stabilizzati a 35 dollari al barile e politiche monetarie ancora accomodanti. Queste alcune delle previsioni di Axa Investment Managers, contenute nella strategia d’investimento mensile.
Fra i titoli più colpiti dalle revisioni di Axa figurano quelli statunitensi e quelli legati ai mercati emergenti; in particolare la scarsa produttività e un contesto globale deflattivo contribuiranno alla contrazione degli utili societari americani, circa del 5%.
Axa opta per un alleggerimento dell’esposizione su azioni e obbligazioni high yield, nonostante “appaiano eccessivamente vendute”.
Per quanto riguarda i titoli di stato Axa è neutrale sui bund tedeschi, mentre positiva sui titoli periferici. Un’occhiata più ampia sembra rassicurare sul fatto che né una recessione negli Usa né un serio crollo del mercato cinese siano “imminenti”.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.