Aziende europee chiedono riforme alla Cina, ma poche credono che avverranno mai
La Cina ha bisogno di riformare la propria economia, ma tra le società europee c’è forte scetticismo che questo accadrà mai. È quanto emerge dall’ultimo Business Confidence Survey del 2019 condotto tra un gruppo influente di società che svolgono attività nel paese asiatico, che chiedono a Pechino di accelerare gli sforzi per trovare un accordo con gli Usa nella guerra commerciale.
La disputa commerciale nell’ultimo anno “ha chiaramente messo a dura prova” la fiducia per le società europee che operano in Cina, emerge dal sondaggio in cui si afferma che il 20% delle aziende europee intervistate – il doppio del dato per il 2017 – ha riferito di essere stato soggetto a trasferimenti forzati di tecnologia, uno dei temi spinosi nei colloqui commerciali tra Pechino e Washington.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.