Azimut, raccolta netta in crescita a gennaio: titolo in salita
Il Gruppo Azimut ha registrato nel mese di gennaio 2020 una raccolta netta positiva per 573 milioni. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si è attestato a fine gennaio a 59,2 miliardi di euro, di cui 46,0 miliardi fanno riferimento alle masse gestite. Il titolo quotato a Piazza Affari ha reagito con un balzo, nonostante la giornata sottotono per le azioni italiane, del
“Con la raccolta di gennaio si comincia a vedere la velocità di reazione e la professionalità dei nostri consulenti finanziari”, ha commentato Pietro Giuliani, Presidente del Gruppo Azimut, “in un periodo di tassi bassi rivedono con i clienti l’asset allocation dei loro portafogli inserendo prodotti alternativi atti a perseguire un maggior rendimento (“facendo pagare” ovviamente un prezzo di illiquidità su una parte dell’investimento fatto). Faccio i complimenti anche a tutti i colleghi di Azimut, e Azimut Libera Impresa, per l’intenso lavoro volto a sviluppare un’offerta di prodotti alternativi, unica in italia, tramite competenze interne ed esterne al gruppo. In ultimo constato che i “gufi e gli scettici” continuano a far perdere i soldi ai loro clienti andando avanti a shortare o/a sottovalutare il valore del lavoro che stiamo facendo a vantaggio dei nostri clienti, dei nostri azionisti e del paese in cui operiamo. Questo mese Azimut ha aggiunto oltre 450 milioni di euro da investire principalmente nell’economia reale italiana.”
Breaking news
Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.