Azionario, buy scatenati su borse Cina: Shanghai +7%, l’altro indicie schizza del 16% dopo bazooka mutui People’s Bank of China
Acquisti scatenati sulle borse cinesi, con l’indice Shanghai Composite che vola del 7% circa, attorno a quota 3.289.60 punti, e l’indice Hang Seng della borsa di Hong Kong che avanza del 3%. Febbre anche sugli altri indici azionari cinesi, come il Beijing 50 Index, che scatta di quasi il 16%.
Gli investitori guardano agli indici Pmi pubblicati dal fronte macroeconomico della Cina, ma soprattutto al nuovo bazooka monetario lanciato dalla People’s Bank of China, che ha annunciato nella giornata di ieri che chiederà alle banche cinesi di abbassare i tassi ipotecari sui mutui per le case esistenti prima del 31 ottobre, al fine di sostenere l’economia del paese.
Stando alle disposizioni annunciate dalla PboC, le banche commerciali dovranno tagliare i tassi sui mutui già esistenti a un valore inferiore al tasso Loan Prime Rate (LPR) di almeno 30 punti base.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.