Banca centrale australiana taglia il costo del denaro all’1,25%
La banca centrale australiana ha tagliato il costo del denaro di un quarto di punto percentuale, portandolo al minimo storico dell’1,25%. È stato il primo allentamento della politica monetaria da metà 2016.
La Reserve Bank of Australia ha preso questa decisione per sostenere la crescita economica, ora rallentata dalla crisi finanziaria globale. L’Australia è rimasta immune alle turbolenze economiche globali degli ultimi due decenni grazie alle sue riserve di minerali. Ora, tuttavia, si trova a fare i conti con un aumento della disoccupazione, un mercato immobiliare in contrazione e un basso livello di inflazione.
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Ford ha annunciato il taglio di 4.000 posti di lavoro in Europa, principalmente in Germania e Regno Unito, entro il 2027. La decisione è legata alla debolezza economica e alla domanda di auto elettriche inferiore alle aspettative. L’azienda sta anche adeguando la produzione dei nuovi modelli Explorer e Capri.
Wall Street apre in modo stabile con l’attenzione rivolta a Nvidia, che pubblicherà i risultati trimestrali. Gli investitori monitorano da vicino la domanda dei nuovi chip Blackwell per l’IA, mentre le tensioni geopolitiche continuano a influenzare i mercati.
Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.