Banca mondiale: PIL rivisto al ribasso nel 2021 dal 4,2 al 4%
Nella situazione migliore il PIL crescerà nel 2021 del 4%, meno del 4,2% inizialmente stimato, ma se i contagi di Covid-19 continueranno ad aumentare e ci saranno ritardi nelle vaccinazioni la ripresa potrebbe frenare all’1,6%.
Così scrive la Banca mondiale nel rapporto semestrale Global Economic Prospects in cui avverte che la revisione al ribasso per il 2021 riflette principalmente una crescita più lenta nelle economie avanzate. Andando nel dettaglio, la crescita degli Stati Uniti dovrebbe essere ora del 3,5% dopo il 4% delle previsioni di giugno mentre per l’area dell’euro si segnala un +3,6%, in calo dal 4,5%.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.