Banca Mondiale: sforbiciata a stime 2022, pesa Omicron
Dopo il forte rimbalzo registrato nel 2021, l’economia globale sta entrando in una fase di rallentamento in scia alle nuove minacce delle varianti Covid-19 e un aumento dell’inflazione. Nell’ultimo rapporto sulle prospettive economiche globali presentato ieri, la Banca Mondiale prevede che la crescita globale subirà un rallentamento dal 5,5% nel 2021 al 4,1% nel 2022 e al 3,2% nel 2023. “La rapida diffusione della variante Omicron indica che la pandemia continuerà probabilmente a interrompere l’attività economica nel breve termine”, si legge nel rapporto della World Bank.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.