Banche, Consob avvia indagine su casi concreti di volatilità
MILANO (WSI) – Avviate dalla Consob una serie di verifiche su casi concreti in relazione al controllo della volatilità che si sta riscontrando da inizio anno sulle valutazioni dei principali titoli bancari.
A renderlo noto il presidente Giuseppe Vegas nel corso di un’audizione alla Commissione finanze dello Stato durante la quale ha esposto l’operato della Commissione nell’ultimo anno, evidenziando il raddoppio degli interventi di vigilanza sulle banche effettuati nel 2015 rispetto al 2014, da 88 a 156.
In materia di obbligazioni subordinate, Vegas ha sottolineato come già prima del bail-in, ovvero nel 2013, la Commissione avesse invitato gli operatori a indicare nel prospetto di base i fattori di rischio, per poi aggiungere come “i rischi sugli effetti del bail-in su quest’ultime fossero già noti”.
E in merito al progetto Atlante, la Commissione mette in luce una possibile una crisi sistemica che arrechi “effetti negativi per i soggetti investitori potenzialmente superiori ai costi dell’intervento ancorché difficili da quantificare”.
“Per l’economia del Paese sono previste ingenti perdite per individui e nuclei famigliari su titoli di debito delle banche “in resolution” ed effetti negativi sull’economia reale derivanti dall’impatto sulla fiducia di famiglie e imprese e dalle difficoltà nell’accesso al credito bancario con riflessi sulla capacità del sistema di finanziare la crescita”.
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OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.