Banche italiane sotto stress: Mps e UniCredit in asta di volatilità
Peggiora ancora la performance di Piazza Affari con il listino Ftse MIB che, affossato dai cali delle banche che pesano tanto nel listino, fa segnare un -1,8% circa dopo un’ora di scambi. In asta di volatilità è finita Mps. Dopo aver aperto in rialzo è stata fermata a -5,21%. Le Borse europee avevano aperto in moderato rialzo, con qualche pressione in più sugli indici dell’area periferica meno virtuosa d’Europa, ma hanno poi intrapreso la via dei ribassi in concomitanza con l’intervento del presidente della Bce a Francoforte. Mario Draghi ha confermato come la ripresa dell’Eurozona dipenda ancora dalle condizioni monetarie estremamente accomodanti.
Al momento la Borsa di Parigi cede lo 0,46%, Francoforte lo 0,15% e Londra lo 0,57%. A Milano oltre a Mps tra le banche perdono quasi 5 punti percentuali Banco Popolare e Pop Milano, mentre accelera al ribasso e viene sospesa Unicredit (-4,8% circa a 1,906 euro). Male anche Mediobanca, Ubi Banca e Intesa Sanpaolo (-3,5% circa). Sul mercato dei titoli di Stato, lo spread tra Btp e Bund si è ampliato a 185 punti base, in coda al rafforzamento del dollaro e alle aspettative per un rialzo dei tassi sul debito pubblico Usa a dicembre.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.