Banche salvate, rimborsi slittano ancora
La scadenza del 30 marzo prevista dalla legge di Stabilità del 30 marzo non verrà rispettata, ma i rimborsi non dovrebbero comunque tardare ad arrivare. I decreti per i risarcimenti agli obbligazionisti dei bond subordinati delle quattro banche regionali fallite a fine 2015 e salvate con il meccanismo del bail-in dovrebbero essere definiti entro fine aprile.
Il governo italiano è infatti al lavoro per varare i provvedimenti già nelle prossime settimane, nella speranza di riuscire ad allargare la platea dei beneficiari. Dovrebbero restare fuori soltanto gli investitori che non hanno comprato i titoli direttamente dalle banche, ma sul mercato secondario. A rallentare la decisione c’è in prima battuta il difficile confronto con la Commissione europea e in seconda istanza l’orientamento dell’esecutivo Renzi ad allargare le maglie dei rimborsi.
Il fondo di solidarietà previsto dalla finanziaria per i casi delle quattro banche Carichieti, Carife, Banca Etruria e Banca Marche ha una copertura che arriva fino ai 100 milioni di euro, una quota molto più bassa del valore complessivo dei titoli coinvolti, che sfiora i 330 milioni di euro.
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Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.