Banche: smobilizzi su BP e Bper, Mps e le big contengono perdite
ROMA (WSI) – Le quotazioni delle banche europee sono sotto pressione, dopo la pubblicazione di un documento, da cui emerge che la BCE ha ordinato alle banche principali dell’Eurozona di aumentare i loro livelli di capitale di 0,5 punti percentuali in media, dopo aver valutato i loro rischi per un anno.
Dal report è emerso anche che cinque banche non dispongono di capitali sufficienti a centrare il target fissato. Non sono stati fatti i nomi di questi istituti, il che provoca maggiore incertezza sui mercati.
Tra i bancari scambiati sul Ftse Mib, Unicredit -2,54% e Ubi Banca -0,78% contengono le perdite, così come anche Intesa SanPaolo -2,10%. Anche Mps cede -1,26%, senza soffrire un vero e proprio crollo. Sono invece sotto forte pressioen Bper -6,67% e Banco Popolare -4,66%, mentre BPM cede -1,52%.
Molte banche, ha detto la Banca centrale guidata da Mario Draghi, stanno tuttora attraversando una fase di ripresa dalla crisi finanziaria del 2012 e “continuano a far fronte a rischi e ostacoli”.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.