Banche: sofferenza superano i 200 miliardi di euro
Le sofferenze lorde delle banche italiane hanno superato i 200 miliardi di euro, un risultato negativo poco invidiabile per il settore. Sono i dati pubblicati dall’Associazione Abi e aggiornati a ottobre.
Le misure extra accomodanti della Bce, ormai in vigore da otto mesi, iniziano a fare vedere i primi timidi effetti sull’economia reale. I prestiti degli istituti di credito all’economia sono infatti cresciuti dello 0,2% annuo, con i tassi sui mutui che sono scesi ai minimi storici.
Nei primi nove mesi del 2015 i nuovi finanziamenti alle imprese sono saliti del 16,2%, mentre i nuovi mutui per l’acquisto di immobili sono cresciuti del 92,1%, con surroghe(cambio di mutuo per avere migliori condizioni) pari a circa il 30% del totale.
Anche se il dato di crescita annua dei crediti all’economia è leggermente positivo (+0,2%), resta con un marginale segno negativo quello dei crediti concessi al segmento famiglie e imprese. A ottobre è stato pari al -0,3% che – a riprova delle difficoltà creditizie degli italiani negli ultimi anni post crisi – è comunque il miglior dato da aprile 2012.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.