Banda ultralarga per tutti: sì ai primi interventi in 7 regioni
ROMA (WSI) –Sono 700 i comuni italiani sparsi tra Abruzzo, Calabria, Lazio, Puglia, Sardegna, Lombardia, Toscana, diretti destinatari di prossimi interventi basati su finanziamenti europei già esistenti e che riguardano la banda ultra larga.
Il Governo ha così come obiettivo quello di velocizzare l’iter ed evitare problemi con l’Europa nell’ipotesi di aiuto di Stato. La decisione di attuare i primi interventi è stata presa a fine dicembre dal Cobul, ossia il Comitato formato da Mise, Infratel, Agid e Agenzia per la Coesione. Se da una parte Infratel, la società in house del Ministero dello Sviluppo Economico rimarrà proprietaria della rete pubblica e porterà agli italiani la fibra ‘spenta’, cioè la connessione fisica in cui sono stati predisposti i cavi, dall’altra saranno chiamate ad accenderla gli operatori di tlc che decideranno di affittare la rete.
I sottosegretari Giacomelli e De Vincenti intanto hanno annunciato un piano da 4 miliardi per costituire la rete pubblica in attesa del via libera della Ue che finora ha dato un consenso di massima.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.