Bce, 40% di chance di potenziamento Quantitative Easing
I mercati sono rimasti bruciati dalle attese deluse da Mario Draghi e ora la reputazione di deus ex machina onnipotente banchiere è compromessa. Lo dimostrano le previsioni di analisti ed economisti in materia di politica monetaria in Eurozona per il 2016. Ci sono il 40% di possibilità che la Bce, stretta nella morsa rappresentata da crescita anemica e inflazione zero, finisca per potenziare il Quantitative Easing l’anno prossimo.
Sono i dati emersi da un sondaggio condotto da Reuters, che pronostica anche una crescita in via di stabilizzazione ma accompagnata da prezzi al consumo fiacchi. I titoli di Stato acquistati dalla Bce nell’ambito del programma di allentamento monetario straordinario, volto a scongiurare una deflazione e rilanciare consumi e investimenti, sono per il momento del valore di 60 miliardi di euro al mese. Il piano terminerà a marzo 2017.
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Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.