Bene Piazza Affari in avvio con Unicredit, giù Stellantis
Partenza lievemente positiva per le borse europee, dopo la chiusura in calo di Wall Street e la mattinata contrastata dei listini asiatici. A Piazza Affari, Ftse Mib in rialzo dello 0,95% a 26.880 punti, guidato da Unicredit (+5,2%) dopo la diffusione della trimestrale “migliore di sempre” e l’innalzamento dei target per il 2023.
In spolvero anche Mps (+3,6%) e (+3%), mentre arretra Stellantis (-2m2%) nonostante l’aumento dei ricavi nel primo trimestre (+14%), complice il dato sulle immatricolazioni di aprile (+23%) peggiore rispetto al mercato.
Riflettori puntati sulla Federal Reserve, che stasera annuncerà un incremento dei tassi di 25 punti base e fornirà indicazioni utili per i prossimi mesi. Domani invece i riunirà la Bce, all’indomani del dato sull’inflazione che ha evidenziato una nuova accelerazione al 7%. In programma oggi tra i dati macro il report americano ADP sull’occupazione nel settore privato, che precede i non farm payrolls di venerdì, e gli indici Pmi servizi e composito degli Usa, oltre alla disoccupazione in Italia ed eurozona.
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund poco mosso a 189 bp, con il decennale italiano al 4,15%. Sul Forex, euro/dollaro in rialzo sopra quota 1,1 mentre il petrolio (Brent) viaggia poco mosso a 75,3 dollari al barile dopo la discesa della seduta precedente.
Breaking news
Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.