Biden punta a ridurre i costi dei farmaci negli Usa
Bristol-Myers Squibb, Johnson & Johnson, AstraZeneca ed Eli Lilly sono tra i primi giganti farmaceutici colpiti dal Medicare, il programma sanitario degli Stati Uniti per abbassare il costo dei medicinali e aiutare circa 65 milioni di anziani. Il governo prevede che i prezzi siano ridotti in media della metà. I primi tagli entreranno in vigore nel 2026.
La capacità degli Stati Uniti di negoziare i prezzi dei farmaci era stata vietata dalla legge del 2003, con la quale è stato istituito il programma Medicare Part D, che copre parte dei costi dei farmaci per gli anziani. Tuttavia, l’Inflation Reduction Act di Biden, convertito in legge un anno fa in risposta all’indignazione pubblica per i costi dei medicinali negli Usa, i più alti del mondo, ha reso obbligatorie le negoziazioni.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.