BoE lascia fermi i tassi, riviste al ribasso stime Pil Uk
A fronte dei segnali sempre più concreti che preannunciano una Brexit hard, la Bank of England (BoE), ha lasciato invariati i tassi di interesse allo 0,75%, mantenendo inalterato anche il piano di acquisto di asset (Quantitative Easing). La decisione di lasciare invariati i tassi di interesse è stata votata all’unanimità dal Comitato di politica monetaria (Monetary Policy Committee, o MPC).
Il Monetary Policy Committee ha poi deciso, sempre all’unanimità, di confermare il piano QE da 435 miliardi di sterline e gli acquisti di bond societari per 10 miliardi.
“Nel caso di una Brexit senza accordo, il tasso di cambio della sterlina probabilmente si ridurrebbe, l’inflazione aumenterebbe e la crescita del Pil rallenterebbe“, scrive la BoE nel comunicato della sua riunione di politica monetaria, che vede ora un Pil in aumento dell’1,3% sia nel 2019 sia nel 2020, mentre in precedenza stimava una crescita dell’1,5% per quest’anno e dell’1,6% per il 2020.
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Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.
I mercati asiatici chiudono in rialzo, con Hong Kong e Cina continentale in attesa dei risultati di Nvidia. L’indice Hang Seng e l’Hang Seng Tech registrano guadagni, sostenuti dai settori tecnologico e farmaceutico.
A settembre, la produzione nel settore delle costruzioni nell’area euro è calata dello 0,1% rispetto ad agosto, mentre in Italia è cresciuta del 2,2%. Questi dati, riportati da Eurostat, evidenziano una tendenza negativa per l’area euro, nonostante l’Italia mostri segnali di ripresa.
Avvio positivo per le borse europee, compresa Piazza Affari. Oggi report salari Bce e stasera trimestrali