Bollettino Bce: prospettive crescita e inflazione ancora estremamente incerte
“Le prospettive per la crescita economica e l’inflazione restano estremamente incerte”. E’ quanto emerge dall’ultimo bollettino economico pubblicato oggi dalla Banca centrale europea (Bce). “Fra i rischi al ribasso per la crescita vi sono la guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e l’incremento delle tensioni geopolitiche su più ampia scala, rischi che potrebbero frammentare il commercio internazionale e quindi gravare sull’economia dell’area dell’euro. In aggiunta, l’espansione economica potrebbe risultare più lenta se gli effetti della politica monetaria fossero più forti delle attese o se l’economia mondiale si indebolisse, deprimendo la domanda di esportazioni dell’area dell’euro”, spiegano da Francoforte aggiungendo che “l’espansione potrebbe invece rivelarsi maggiore del previsto se, grazie alla vivacità del mercato del lavoro, all’incremento dei redditi reali e alla minore incertezza, cittadini e imprese riacquistassero fiducia e aumentassero i consumi”.
Fra i rischi al rialzo per l’inflazione, segnala la Bce, vi sono possibili nuove pressioni verso l’alto sui costi dei beni energetici e alimentari, legate anche al ritiro unilaterale della Russia dall’iniziativa per il trasporto dei cereali dal Mar Nero (Black Sea Grain Initiative). Le condizioni metereologiche avverse, alla luce dell’evoluzione della crisi climatica, potrebbero far salire i prezzi dei beni alimentari più del previsto. Oltre a ciò, un incremento duraturo delle aspettative di inflazione al di sopra dell’obiettivo del Consiglio direttivo, oppure aumenti delle retribuzioni o dei margini di profitto maggiori di quanto anticipato, potrebbero spingere al rialzo l’inflazione, anche nel medio termine. “Per contro, una domanda più debole, riconducibile ad esempio a una più intensa trasmissione della politica monetaria, condurrebbe a un allentamento delle pressioni sui prezzi, soprattutto nel medio periodo – si legge sempre nel bollettino economico della Bce -. Inoltre, l’inflazione si ridurrebbe più velocemente se il calo delle quotazioni dell’energia e i minori rincari dei beni alimentari si trasmettessero ai prezzi degli altri beni e servizi più rapidamente di quanto attualmente atteso”.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.