Borsa Tokyo +0,56%, contrastate borse Shanghai e Hong Kong dopo inflazione Cina
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione di oggi in rialzo dello 0,56%, a quota 35.025 punti.
Borse cinesi contrastate, dopo la pubblicazione dei numeri relativi all’inflazione.
Nel mese di luglio l’indice dei prezzi al consumo è salito in Cina dello 0,5% su base annua, più della crescita dello 0,3% attesa dagli analisti intervistati da Reuters e a un ritmo accelerato rispetto al rialzo di giugno, pari a +0,2%.
L’indice dei prezzi alla produzione è sceso invece su base annua dello 0,8%, rispetto al calo previsto dello 0,9% dal consensus e allo stesso ritmo di giugno.
Mentre la borsa di Shanghai è praticamente piatta, l’indice Hang Seng della borsa di Hong Kong mette a segno un rialzo dell’1,3% circa. Bene tra le altre borse anche la borsa di Seoul, che avanza dell’1,3% circa, così come la borsa di Sidney.
Il sentiment positivo si spiega con il forte recupero di Wall Street che ha visto ieri lo S&P 500 balzare del 2,3%, a quota 5.319,31, in quella che è stata la sua sessione migliore dal novembre del 2022.
Il Dow Jones Industrial Average è salito di 683,04 punti, o +1,76%, a 39.446,49 punti, mentre il Nasdaq Composite ha messo a segno un rialzo del 2,87%, a quota 16.660,02 punti.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.