Borsa Tokyo -1% dopo dato salari Giappone. Focus su dollaro-yen con scommesse tassi Bank of Japan
Sessione negativa per l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo, che ha chiuso in ribasso dell’1,05%, a quota 36.657,09 punti, dopo il tonfo di oltre -4% della seduta precedente.
A mettere sotto pressione la borsa di Tokyo è stata la pubblicazione del rapporto sul trend dei salari, che ha indicato una crescita dei salari reali, a luglio, per il secondo mese consecutivo, pari a +0,4% su base annua, dopo il +1,1% di giugno.
I numeri hanno portato gli investitori a rinfocolare le loro scommesse su un nuovo rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan guidata da Kazuo Ueda.
La Banca centrale del Giappone, va ricordato, ha posto fine all’era dei tassi negativi con una prima stretta monetaria annunciata alla metà di marzo, per poi alzare di nuovo i tassi al record dal 2008, presentando anche il piano QT-Quantitative Tightening.
Il dato sui salari segue tra l’altro la notizia della ulteriore accelerazione del tasso di inflazione in Giappone.
LEGGI ANCHE
Giappone: inflazione Tokyo accelera, nuovo rialzo tassi in vista da Bank of Japan?
Le scommesse su una nuova stretta monetaria sono state immediatamente prezzate dal forex, con il rapporto dollaro-yen che scende dello 0,40% a quota JPY 143,12, sulla scia del rafforzamento della valuta giapponese.
Breaking news
Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.