Borsa Tokyo e yen giù dopo annuncio tassi Bank of Japan e carrellata dati macro
La borsa di Tokyo è sotto pressione, dopo che la Bank of Japan guidata dal governatore Kazuo Ueda ha confermato la sua politica monetaria estremamente accomodante, basata sui tassi negativi al -0,1% e sul target dei rendimenti dei bond governativi con scadenza a 10 anni attorno allo zero, così come atteso dagli analisti.
La BoJ ha motivato la decisione con la presenza di “incertezze estremamente elevate nelle economie e nei mercati finanziari, sia domestici che esteri”.
Dal fronte macroeconomico del Giappone, sono stati diffusi oggi alcuni dati che hanno messo in evidenza il deterioramento dei fondamentali del paese, a fronte di un’inflazione che sale ancora al ritmo superiore al target del 2% della Bank of Japan.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo reagisce all’annuncio della Bank of Japan e ai dati macro con un calo dello 0,43% circa.
Il rapporto dollaro-yen sale dello 0,30% a quota JPY 148,02.
In generale l’azionario asiatico sconta la chiusura negativa, per la terza sessione consecutiva, di Wall Street.
Ieri il Nasdaq Composite ha perso l’1,82%, mentre the Dow Jones Industrial Average ha lasciato sul terreno l’1,08%. Lo S&P 500 è arretrato dell’1,64%.
Focus sulll’indice dei prezzi al consumo del Giappone, tra i parametri più cruciali per valutare il trend dell’inflazione che è salito ad agosto del 3,2%.
Il dato, pur rallentando il passo rispetto al mese di luglio (+3,3%), è salito al ritmo superiore al target della banca centrale del Giappone per il 17esimo mese consecutivo.
Inoltre la componente core, che esclude i prezzi delle componenti energetiche e dei beni alimentari, è rimasta invariata ad agosto al 3,1%, confermandosi lievemente al di sopra del rialzo del 3% atteso dagli economisti intervistati da Reuters.
L’inflazione core-core, che esclude i prezzi dei beni energetici e dei beni alimentari freschi, nota per essere il riferimento principale della Bank of Japan per valutare il trend dell’inflazione, è avanzata al ritmo annuo del 4,3%, come a luglio.
Resi noti in Giappone anche gli indici Pmi preliminari Jibun Bank -S&P Global.
In particolare, il PMI manifatturiero del Giappone stilato da Jibun Bank-S&P Global è sceso a quota 48,6 punti, rispetto ai 49,6 punti di agosto.
Il dato ha confermato la fase di contrazione per il quarto mese consecutivo.
L’indice PMI servizi del Giappone è sceso inoltre a 53,3 punti rispetto ai 54,3 punti di agosto, scivolando al minimo degli ultimi otto mesi, seppur rimanendo in fase di espansione (al di sopra dei 50 punti).
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La seduta di Wall Street apre in rialzo grazie alla spinta di Apple e Netflix, con il Nasdaq in crescita. Nonostante una chiusura leggermente in calo ieri, i principali indici mostrano segni positivi grazie a dati macroeconomici favorevoli. Tuttavia, il petrolio Wti segna una diminuzione del prezzo al Nymex.
Il mercato edilizio americano ha subito una contrazione a settembre 2024, con un calo dello 0,5% nei nuovi cantieri avviati e una diminuzione del 2,9% nei permessi edilizi. Le aspettative degli analisti prevedevano un calo meno marcato nei permessi.
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