Borsa Tokyo giù non solo per Wall Street. La Bank of Japan confonde i mercati sui tassi, la reazione dello yen
Chiusura negativa per l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo che, sulla scia del dietrofront di ieri di Wall Street, ha terminato la giornata di contrattazioni in calo dello 0,74%, a quota 34.831,15 punti, mentre l’indice Topix ha perso l’1,11%, a 2.461,7 punti.
Focus sul documento che ha riassunto le opinioni degli esponenti della Bank of Japan, espresse nell’ultimo meeting della Bank of Japan di luglio:
quello in cui la banca centrale del Giappone ha alzato di nuovo i tassi dopo aver sancito alla metà di marzo di quest’anno la fine dei tassi negativi.
Dai verbali è emerso che alcuni esponenti della Bank of Japan avevano proposto rialzi dei tassi più alti.
“Partendo dal presupposto che il target della stabilità dei prezzi (inflazione) sarà raggiunto nel secondo semestre dell’anno fiscale 2025, la Banca dovrebbe alzare i tassi di interesse al livello neutrale in quel periodo”, si legge nel documento, che ha aggiunto anche che il livello neutrale dei tassi di interesse del Giappone dovrebbe essere pari ad almeno l’1%.
Detto questo, i rialzi dei tassi dei interesse, dovrebbero essere alzati secondo quanto affermato dagli esponenti della BoJ in modo tempestivo ma anche graduale.
Quanto scritto nei verbali contrasta in realtà con le dichiarazioni del vice governatore della Bank of Japan Shinichi Uchida, che ha detto ieri che gli shock recenti che si sono manifestati sia sui mercati azionari globali che sul forex dovrebbero indurre la banca centrale del Giappone a mantenere espansiva la propria politica monetaria.
Oggi lo yen torna a salire, portando il rapporto di cambio USD-JPY a scendere dello 0,30% circa, a quota 146,30. Il rapporto EUR-JPY è in calo dello 0,16% a quota 159,96.
LEGGI ANCHE
Bank of Japan rassicura: “Stop rialzi tassi con mercati volatili”
Breaking news
Le borse americane iniziano la giornata in ribasso a causa di dati macroeconomici deludenti e un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato. Il deficit commerciale degli Stati Uniti è cresciuto oltre le aspettative, mentre l’attenzione si sposta sulle scorte di greggio e gas.
Il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti ha registrato un incremento del 4,7% a novembre, superando le previsioni degli analisti. Il dipartimento del Commercio ha riportato un deficit di 102,86 miliardi di dollari, contro stime di 101,2 miliardi. L’aumento è dovuto principalmente a un incremento delle importazioni, che hanno raggiunto 279,2 miliardi di dollari.
Nel 2024, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, insieme agli assessorati regionali, ha approvato 25 progetti di sviluppo della rete elettrica nazionale, gestiti da Terna, per un totale di oltre 2,3 miliardi di euro. Questi progetti, tra cui Elmed, Adriatic Link e Bolano-Annunziata, porteranno benefici ambientali, sociali ed economici, riducendo l’impatto paesaggistico e liberando territorio.
La Banca Mondiale ha rivisto al rialzo le stime di crescita economica della Cina per quest’anno e il prossimo, segnalando però preoccupazioni per la fiducia dei consumatori e il settore immobiliare. Le sfide interne e l’imminente aumento dei dazi USA potrebbero influenzare la crescita futura.