Borsa Tokyo: indice Nikkei 225 senza freni, supera quota 39.000 volando al nuovo record della storia
Boom di buy alla borsa di Tokyo, con l’indice Nikkei 225 che vola al nuovo record di sempre, oltre quota 39.000, superando il massimo storico precedente testato nel 1989, pari a 38.915,87 punti.
A pochi minuti dalla chiusura delle contrattazioni, l’indice Nikkei 225 balza di oltre il 2% a quota 39.130,71 punti.
Gli acquisti sono stati scatenati dalla pubblicazione dell’indice PMI manifatturiero del Giappone stilato da Jibun Bank, che si è confermato in contrazione, alimentando le speculazioni sul permanere della politica monetaria ultraespansiva da parte della Bank of Japan, e dunque dei tassi negativi (-0,1%).
Dalla lettura preliminare del dato diffusa oggi, è emerso che l’indice PMI manifatturiero del Giappone ha peggiorato la sua fase di contrazione, scendendo a quota 47,2 punti a febbraio, dai 48 punti di gennaio.
La fase di contrazione è confermata dal valore inferiore alla soglia di 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori inferiori ai 50 punti) e fase di espansione (superiori a quota 50).
Il dato ha messo in evidenza il nono mese consecutivo di deterioramento dell’attività manifatturiera del Giappone. In particolare, ha riportato Jibun Bank, “il forte calo dei nuovi ordini ha portato la produzione a scendere al tasso più forte in un anno”.
Alla borsa di Tokyo scattano acquisti in particolare, dopo la pubblicazione di utili migliori delle attese da parte del colosso dei chip americano Nvidia, i titoli tecnologici Tokyo Electron e Softbank, quest’ultima multinazionale nota per puntare sull’hi-tech, in crescita entrambi di oltre il 5%.
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Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.