Borsa Tokyo piatta, ma borsa Hong Kong schizza del 4% con annuncio Politburo
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la sessione odierna con una variazione pari a -0,06%, a quota 32,682.51 punti.
In rally la borsa di Hong Kong, che scatta del 4% circa dopo che il Politburo del partito comunista cinese ha promesso nuovi interventi a sostegno del mercato immobiliare della Cina. Bene anche la borsa di Shanghai, che avanza di oltre il 2%.
Il Politburo, l’organo decisionale più importante della Cina, presieduto dal presidente cinese Xi Jinping, ha promesso di “apportare aggiustamenti e ottimizzare” le regole del mercato immobiliare “in modo tempestivo”, rendendo l’occupazione stabile un obiettivo strategico.
Annunciata anche l’intenzione di sostenere le spese per consumi e arginare i rischi rappresentati dai debiti delle amministrazioni locali.
I mercati asiatici sono nel complesso positivi dopo la chiusura al rialzo di Wall Street.
Nella sessione di ieri, il Dow Jones ha riportato la sua undicesima seduta consecutiva di rialzi, salendo di oltre 183 punti (+0,5%).
Il listino dei titoli industriali ha testato anche il livello di chiusura più alto dal febbraio del 2022.
Sessione positiva anche per lo S&P 500 e il Nasdaq Composite, avanzati rispettivamente dello 0,4% e dello 0,2%.
Tornando nell’area Asia-Pacifico, la borsa di Seoul sale dello 0,15%, mentre la borsa di Sidney mette a segno un rialzo dello 0,39%.
Breaking news
Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.