Borse asiatiche deboli, Hong Kong guida perdite (-1,9%): boom liquidità
Mercati asiatici deboli. I rinnovati nervosismi nella guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina hanno pesato sul sentiment a Wall Street e di conseguenza anche i mercati ad Est hanno tenuto un atteggiamento ribassista.
Guida i ribassi l’indice Hang Seng di Hong Kong che cede l’1,9% mentre nella città continuano le proteste contro la controversa proposta di legge sulle estradizioni in Cina.
A Tokyo il Nikkei ha chiuso con un calo dello 0,35%. Shanghai ancora aperta perde circa mezzo punto percentuale, Shenzhen poco meno. Giù anche il Kospi della Corea del Sud (-0,15%) assieme a Mumbai (-0,6%).
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.