Borse asiatiche: Tokyo in ribasso, corrono i listini cinesi
Dopo la pausa legata ai festeggiamenti per il Capodanno lunare, la Borsa di Shanghai festeggia con un +2,17% l’inizio del nuovo anno del Cane. Tutti i principali listini cinesi hanno messo a segno in chiusura importati guadagni: a Shanghai l’indice composite ha segnato in chiusura un rialzo del 2,17% a 3.268,56 punti, mentre quello di Shenzhen è salito dell’1,89% a quota 1.771,97.
Segno meno invece per la Borsa di Tokyo che termina le contrattazioni in calo. Il Nikkei fa segnare un ribasso dell’1,07%, a quota 21.736,44, cedendo 234 punti. Sul mercato valutario lo yen torna ad assestarsi a un livello di 107,30 sul dollaro, e a 131,80 sull’euro.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.