Borse europee: chiusura all’insegna delle vendite. Ftse Mib – 1,8%
Chiusura in rosso per le Borse europee. Nonostante le principali istituzioni mondiali, a partire da Fmi e Oms, oltre alla Fed (con un taglio di 50 punti base ai tassi), si siano spese per un sostegno all’economia contro il coronavirus, i mercati hanno dunque reagito con scetticismo ai nuovi numeri sul contagio.
A Milano il Ftse Mib ha perso l’1,78% a 21.554 punti. Forti vendite sui finanziari, a partire da Ubi (-5,8%) e Unipol (-5%), su Salvatore Ferragamo (-5%) e sulla Juventus (-5,8%) che va ko con tutto il calcio quotato sulle incertezze legate al proseguo del campionato e sulle partite da disputare a porte chiuse. Lo spread si riallarga a 175 punti base.
Tra i listini europei sessione nera per Francoforte, che lascia sul tappeto una perdita dell’1,51%, in caduta libera Londra, che affonda dell’1,62%, e pesante Parigi, che segna una discesa di ben -1,9 punti percentuali.
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Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.