Borse europee in profondo rosso, pagano incertezza risultati elezioni Usa
Avvio in profondo rosso per le borse europee sulla scia dell’incertezza dei risultati delle elezioni Usa. Non c’è stata la vittoria netta sulla quale avevano scommesso i mercati europei a inizio settimana mentre si è verificato lo scenario più temuto dagli investitori.
Milano perde l’1,89%, Parigi l’1,16% e Francoforte l’1,5%. In più, il presidente uscente ha appena dichiarato di aver già’ vinto le elezioni e che ricorrerà alla Corte suprema, preannunciando una battaglia legale. In questo quadro, il vincitore potrebbe arrivare tra molto tempo.
Sul mercato valutario, il dollaro si rafforza sulle principali valute e spinge l’euro a 1,1649 dollari (da 1,1735) mentre il dollaro/yen si attesta a 104,89 (104,5) e l’euro/yen a 122,21. Anche sul petrolio pesa l’incertezza del voto Usa, nonostante il forte ribasso delle scorte americane: il Wti scende dello 0,9% a 37,32 dollari mentre il Brent scende dello 0,10% a 39,69 dollari.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.