Brexit, banche operative nel Regno Unito potrebbero fare causa all’Ue
Le banche che sono operative nel Regno Unito potrebbero fare causa contro l’Unione Europea se quest’ultima non garantirà alle società di conservare i diritti sui passaporti per chi lavora nel mercato unico, anche nell’ambito del processo che porterà Londra ad abbandonare il blocco a 28. Il consiglio legale viene dagli studi che cercano di trovare un modo per aiutare le banche a mantenere i diritti sui passaporti per i dipendenti del mercato unico, che consentono ai gruppi di operare in tutta l’Ue dalla sede di Londra.
Nel documento si dice che alcune vecchie norme giuridiche di diritto internazionale, come la Convenzione di Vienna e la Legge dei Trattati, danno alle banche una serie di “diritti acquisiti” in un trattato che non può essere cancellato da un giorno all’altro. Le banche attive nel suolo britannico potrebbero iniziare a traslocare fuori da Londra già a inizio 2017, secondo un allarme lanciato un paio di mesi fa dalla British Bankers’ Association (Bba). Secondo il presidente Browne le banche più piccole potrebbero già iniziare a farlo in questi giorni precedenti alle feste di Natale.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.